Per molti di noi, in particolare per quelli come me che hanno fatto della fantascienza la loro letteratura di elezione e di evasione nell'Italia democristiana di allora, Cronache Marziane è uno dei capolavori del grande Ray Bradbury, sfortunatamente deceduto ieri: come non ricordare le tristi e al contempo nostalgiche di pace atmosfere di attesa dell'olocausto nucleare (Dolce cadrà la pioggia) che il nostro seppe così bene descrivere con la sintassi della quotidianità della provincia americana?
E che dire di Fahrenheit 451 e delle sue cupe atmosfere di controllo del pensiero, e della esaltante lotta di resistenza portata avanti da eroi in cui appariva normale identificarsi e la cui missione era di imparare a memoria interi libri (di cui prendevano addirittura il nome) per tramandarli al di là dei roghi accesi in piazza dai manipolatori del pensiero? Ora Ray è morto, e con lui Isaac Asimov, e Philip K. Dick e tanti altri che forse contribuirono allo sviluppo (se mai c'è stato) della nostra rete neurale più del democristiano Manzoni e della noiossima storia di quei due ragazzi che non facevano mai l'unica cosa che a noi sarebbe potuta apparire interessante (scopare), storia imposta dalla mutandona scuola di stato di allora (e qui so già che nasceranno infinite polemiche, a cui risponderò con una sola domanda: ma perchè cazzo non li ha sposati subito Fra' Cristoforo e fine della storia invece che andare avanti per centinaia di insulse pagine, e comunque, oh quanto più interessante la storia della Monaca di Monza!). Ma sto divagando; questa mattina non riesco a riprendere il filo dell'interrotto pensiero. Ma quale l'origine del suddetto pensiero (interrotto)? A sì! Da un consolante spunto, nato dalla cronaca mattutina, appresa dall'etere (non quello che si beve) e dalla rete. Le Cronache Marziane, anche se più banali, più squallide, più in sedicesimo, più all'italiana, più da borgata, più da teniamo famiglia rispetto ai grandiosi affreschi da guerra assoluta e da avventure spaziali in rutilanti e possenti razzi diretti a Marte di Bradbury, e ancora minime rispetto alle avventure dei metallici e luccicanti robot di Asimov e Dick, e alle contraddizioni logiche delle 3 leggi dell robotica di Susan Calvin, questa Cronaca dicevo, questa specifica variante (marziana) della Cronaca, ancora esiste, per nostro diletto e per nostra disgrazia; eccola:
1. la moglie di Vespa all'Autority sulla Privacy
2. De Gregorio salvato del voto segreto
Ma anche in questo caso, state tranquilli, dolce cadrà la pioggia; e dalle verdi di ulivi balze di Sant'Ilario (GE) e del sonante ligure mar dalle rive, gli alieni avanzeranno nelle pingui (di molto!) plaghe della politica della nostra Italia (Europa, Terra, terzo pianeta da Sol, stella di modeste dimensioni ai confini della Via Lattea): essi sono tremendi, mille tentacoli in testa, trasandati i vestiti, incolto il viso, concitati e scomposti i modi, inusuale la pronuncia e il terribile verso (belin!), di orrida focaccia alle cipolle e di agliato verde pesto si nutrono (fetido dunque l'alito!), comica la professione ed infine, horribile dictu, di grillo l'aspetto....