Leggendo l’articolo “Io non so” di XTalk e i commenti dei lettori, mi sembra che si faccia qualche confusione. Non ho statistiche precise o dati più o meno diretti per esprimere un parere sulla diffusione della pedofilia all’interno del clero cattolico. Personalmente, questa analisi e le conseguenti motivazioni, al momento, mi interessano poco o nulla. Ciò che davvero dovrebbe scandalizzarci tutti, è il modo in cui la Gerarchia ha gestito, nel tempo, questo problema. Sapere o leggere che esiste una sessualità che riguarda alcuni – o tanti - rappresentanti di ogni Chiesa e che si esercita fra persone adulte e consapevoli, non mi sconvolge più di tanto. Nonostante le posizioni assunte dal Papa e dai suoi collaboratori, ritengo che eventuali rapporti eterosessuali o anche omosessuali fra religiosi - o fra laici e religiosi – riguardi ciascuno di loro, ogni singolo individuo che ne dovrà rispondere alla propria coscienza, alla propria coerenza e alla propria fede. Certo, è insopportabile che eminenti rappresentanti della Chiesa Cattolica continuino a confondere ed equiparare l’omosessualità alla pedofilia, dimostrando immensa ignoranza o, più probabilmente, determinando un volontario, reiterato e consapevole equivoco, a fini di pura disinformazione e di propaganda. Il problema della pedofilia, che coinvolge adulti e BAMBINI, è tutt’altra cosa.