Approvata in seconda lettura la legge delega alla Camera, il governo Renzi ha già disposto i decreti attuativi di quella riforma del regime giuridico del lavoro che, non senza vergogna, ci ostiniamo a chiamare Jobs Act. Nei mesi precedenti, anche su questo modesto giornale - con particolare riferimento alle modifiche da introdurre all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori - si sono levate le voci di chi denunciava l’attacco del PD renziano ai diritti conquistati in mezzo secolo di storia e chi difendeva le ragioni di una riforma necessaria per ammodernare l’organizzazione del lavoro in Italia. Ora le carte sono sul tavolo e possiamo leggerle in tutta tranquillità.